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Salute

Droni veterinari per monitorare la salute delle orche

Un team di veterinari e ricercatori sta utilizzando droni e telecamere ad infrarossi per monitorare lo stato di salute delle orche del Pacifico Nordoccidentale. Gli esperti hanno sviluppato nuovi strumenti per effettuare esami sanitari remoti sui cetacei e, se necessario, intervenire con cure mediche personalizzate.

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black and white whale on water during daytime

Le orche del Pacifico Nordoccidentale stanno attirando l’attenzione di un team di esperti che sta utilizzando droni e telecamere ad infrarossi per monitorare il loro stato di salute.

Gli scienziati hanno sviluppato un drone in grado di raccogliere campioni di respiro da parte delle orche, al fine di diagnosticare eventuali malattie o infezioni. La tecnologia è stata sottoposta ad un test inaspettato, che ha dimostrato la sua efficacia.

Dall’altra parte del mondo, nello Stato di New York, un gruppo di ricercatori americani sta utilizzando droni per monitorare la salute di una settantina di questi grossi cetacei, registrando dimensioni, peso, segnalando dimagrimenti sospetti e qualsiasi tipo di variazione che possa indicare una malattia.

Secondo il vice presidente della San Diego Zoo Wildlife Alliance, il dottor Hendrik Nollens, è stato rilevato un cattivo odore proveniente dalle nuvole di nebbia emesse dalle orche. Questo ha sollevato preoccupazioni sullo stato di salute degli animali, ma fortunatamente il team era pronto a lanciare il drone per raccogliere campioni di respiro e diagnosticare eventuali problemi di salute.

Gli esperti stanno cercando di creare uno strumento diagnostico che consenta loro di effettuare regolari valutazioni sanitarie su ciascuna delle orche del Pacifico Nordoccidentale e, se necessario, intervenire con cure mediche personalizzate. La missione è quella di garantire una migliore protezione per questi animali e preservare la ricchezza della fauna marina.

Un punto interessante da sottolineare è il fatto che diverse squadre di esperti provenienti da diverse parti del mondo stanno lavorando su progetti simili, dimostrando l’estrema importanza della conservazione di queste meravigliose creature marine.

Un’altra nota importante riguarda l’etica e la sicurezza nell’uso dei droni per monitorare la vita animale. Le autorità marittime e gli enti preposti stanno supervisionando attentamente l’utilizzo di questi strumenti, garantendo che possano essere sfruttati in modo responsabile e senza arrecare danni all’ambiente o alle specie animali monitorate.

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Belle storie

Nascita rara al Bioparco di Roma: una cucciola di tigre di Sumatra

Una cucciola di tigre di Sumatra è nata al Bioparco di Roma, un evento di grande importanza per la conservazione di questa sottospecie a rischio di estinzione

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Una bellissima notizia arriva direttamente dal Bioparco di Roma, dove è nata una cucciola di tigre di Sumatra, un evento di grande importanza per la conservazione di questa sottospecie a rischio di estinzione.

La tigre di Sumatra è un animale affascinante che vive nelle foreste tropicali dell’isola indonesiana ed è una delle 6 subespecie viventi maggiormente a rischio di estinzione. Attualmente, si stima che ne esistano soltanto 600 esemplari in natura, rendendo la nascita della cucciola un evento di grande rilevanza scientifica e ambientale.

La cucciola, figlia di Tila e Kasih, gode di ottima salute ed è accudita in maniera amorevole dalla mamma che la allatta e non si stacca mai da lei. Al momento, si trovano in un’area protetta e non visibile al pubblico. Le immagini diffuse dal Bioparco mostrano il legame fortissimo con la mamma che dal giorno della nascita non si è mai allontanata da lei, un comportamento che ha emozionato tutti coloro che hanno avuto la fortuna di vederle.

La tigre di Sumatra è un animale a rischio di estinzione a causa della perdita e frammentazione dell’habitat, del bracconaggio e della persecuzione diretta per i conflitti con le attività antropiche locali. La deforestazione e l’espansione delle piantagioni per la produzione di olio di palma e cellulosa sono tra le principali cause degli incendi che devastano le foreste indonesiane, causando la perdita dell’habitat di molte specie endemiche, tra cui la tigre di Sumatra.

Il Bioparco partecipa attivamente al programma europeo di riproduzione in cattività della tigre di Sumatra, che mira a tutelare e preservare questa specie minacciata. La nascita della cucciola è un passo significativo in questa direzione, dimostrando che la riproduzione in cattività può contribuire alla conservazione di animali in grave pericolo di estinzione.

Anche se in natura i cuccioli continuano a succhiare il latte fino all’età di 6 mesi, in cattività vengono gradualmente introdotti cibi solidi per favorirne la crescita. La cucciola aprirà presto gli occhi su un mondo in cui la conservazione della tigre di Sumatra è una priorità assoluta per garantire un futuro a questa splendida sottospecie.

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Salute

Rischi dei botti di Capodanno: pericoli per la salute umana e l’ambiente

Drammatiche conseguenze legate all’uso dei petardi. I danni per l’ambiente e gli animali

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yellow and red fireworks

L’uso dei petardi e dei botti di Capodanno ha portato a conseguenze drammatiche per la salute umana, l’ambiente e gli animali. Secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), tra il 2012 e il 2024 si sono registrati in totale in Italia 7 morti e 3.494 feriti gravi a causa di petardi, fuochi d’artificio e proiettili vaganti utilizzati nella notte di Capodanno.

Questi dati dimostrano il grave rischio per la salute pubblica derivante dall’uso irresponsabile dei botti. Non solo gli esseri umani, ma anche gli animali subiscono le conseguenze dei botti: si stima che 5.000 animali, tra domestici e selvatici, perdano la vita a causa di petardi ed esplodenti. Questo dimostra l’impatto negativo di tali festeggiamenti sulla fauna selvatica e domestica.

Un importante aspetto da considerare è l’effetto sulla qualità dell’aria. I botti di Capodanno generano un’impennata dell’inquinamento atmosferico, con i fuochi d’artificio responsabili di circa il 6% di Pm10 presente nelle città italiane. Nella sola notte di Capodanno, le polveri sottili registrano un incremento abnorme, raggiungendo valori medi su 24 ore quasi tripli rispetto al normale limite giornaliero. Inoltre, i botti, i petardi ed altri esplodenti rilasciano in atmosfera diossine, sostanze potenzialmente cancerogene.

Questi inquinanti possono ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida, danneggiando terreni, raccolti, laghi, fiumi e falde acquifere.
Oltre ai danni per la salute umana e l’ambiente, l’uso dei botti produce anche ingenti quantità di rifiuti difficili da smaltire correttamente. Si stima che circa 60.000 involucri di botti e fuochi esplosi la notte di Capodanno rimangano nelle strade e nelle piazze delle città italiane. Questi rifiuti sono composti per il 70% da materiali come cartone, plastica, legno o argilla e per il restante 30% da polvere pirotecnica, con aggiunta di metalli pesanti, magnesio e rame. Tale situazione impone una riflessione sulla necessità di ridurre l’uso di botti e petardi per evitare danni irreparabili all’ambiente e alla salute umana.

È quindi necessario porre maggiore attenzione ai rischi connessi all’uso dei botti di Capodanno e valutare l’adozione di alternative più sostenibili per celebrare l’arrivo del nuovo anno. Inoltre, è fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza sui danni causati dai botti per incentivare comportamenti responsabili e rispettosi dell’ambiente e degli animali.

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